“I benefici sono molti e su tutti i livelli: fisici, psicologici, sociali, spirituali”
Simone Sistarelli
Il popping è una danza nata negli anni ’70 in California, che ha ispirato anche molte coreografie dell’immenso Michael Jackson. Mix di funk e hip-hop, il popping si contraddistingue per gli scatti dei ballerini che sembrano spasmi muscolari, simili a quelli dovuti al Parkinson.
Questa similitudine è alla base dell’idea del ballerino professionista Simone Sistarelli che ha dato vita a Popping for Parkinson’s, l’associazione che attraverso la danza mira ad alleviare le sofferenze di chi è affetto da Parkinson.
Secondo quanto dichiarato da Simone in un’intervista rilasciata a La Repubblica: “L’idea nasce da una mia visione: chi pratica lo stile Popping ‘trema’ sulla musica, chi ha il Parkinson ‘trema’ senza musica. Quindi ho pensato, se le persone affette da Parkinson imparassero a sfruttare il tremolio generato dal morbo ma a tempo di musica sarebbero degli ottimi ballerini di Popping”.
Oltre a benefici spirituali, come dichiara nella stessa intervista, “Si sono riscontrati diminuzioni di tremolio, aumenti dell’autostima, riduzione dei livelli di stress e stimolazione della neuroplasticità, miglioramenti della coordinazione e più in generale della qualità della vita. L’ultima parola la lasciamo alla scienza, anche se ho la certezza della bontà dei risultati che fino a ora abbiamo ottenuto”.
TCS – Eventi per la Salute ha avuto il piacere di incontrarlo e conoscerlo al Milano Taking Care nel 2019, di seguito una sua breve intervista.
L’Associazione Popping for Parkinson’s ha sede a Londra, ma ha una forte vocazione internazionale, il suo intento infatti è quello di realizzare workshop in diverse città del mondo, come Berlino e New York, ma anche in Italia, a Milano e a Torino, dove collabora con l’Associazione Parkinson Piemonte.
Per informazioni: www.poppingforparkinsons.com